Negli Stati Uniti, sembra ragionevole aspettarsi che la percezione di un maggiore rischio politico spinga le valutazioni al ribasso rispetto ai livelli record (ovvero, l'incertezza della politica economica potrebbe continuare a pesare sul premio per il rischio azionario statunitense). Tenendo conto di questo e dell'indebolimento della portata degli utili, non siamo tentati di passare a una view sovrappesata sulle azioni statunitensi nonostante il sell-off.
Il Giappone ha sottoperformato nonostante la solida crescita degli utili, le valutazioni modeste e i continui progressi bottom-up in materia di rendimento degli azionisti e governance. La politica è stata un elemento penalizzante, con la Banca del Giappone ancora in modalità restrittiva. Manteniamo la nostra visione neutrale, ma siamo ancora costruttivi sul piano strutturale.
Nei mercati emergenti, i recenti guadagni sono stati trainati principalmente da una rivalutazione della Cina, dove gli indicatori immobiliari sembrano aver toccato il fondo e il sentiment del settore privato è migliorato, in particolare nel settore tecnologico. Manteniamo una posizione neutrale sui mercati emergenti in generale.
A livello settoriale, siamo sovrappesati su utility, finanza, industria, e tecnologia, mentre telecomunicazioni, energia e beni di prima necessità rappresentano dei sottopesi. I settori dei servizi di pubblica utilità (utility) e dell'industria sono i nostri titoli a più alta convinzione, grazie a fattori di sostegno sui fondamentali, tra cui la spesa per le infrastrutture e la difesa.