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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni d'investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali e istituzionali.
Dopo diversi decenni di interconnessione sempre più stretta tra le economie mondiali, la nostra ricerca suggerisce che stiamo entrando in un nuovo regime più volatile, con una maggiore divergenza tra i diversi paesi. Questo rallentamento della globalizzazione viene spesso interpretato come un fenomeno negativo, ma dal punto di vista di un asset allocator riteniamo che meriti un’interpretazione più articolata. Di seguito analizziamo il quadro macro che determina questa maggiore dispersione e illustriamo alcune delle principali implicazioni per gli investimenti.
Da un punto di vista macro, questo nuovo regime comporta un’inflazione strutturalmente più elevata, cicli più brevi e volatili, una minore disponibilità di manodopera e catene di approvvigionamento globali frammentate, il tutto intensificato da una maggiore rivalità geopolitica e dal cambiamento climatico. Inoltre, se da un lato la globalizzazione ha ridotto le disuguaglianze di reddito fra i paesi, dall’altro le ha notevolmente ampliate all’interno dei singoli paesi. Ora a essere messa apertamente in discussione è l’idea stessa di un mondo sempre più globalizzato. I governi hanno iniziato a perseguire politiche di sostegno alla domanda interna e all’industria in settori critici come la transizione energetica e la tecnologia, in un contesto di rapido aumento delle restrizioni commerciali (Grafico 1), che contribuiscono ulteriormente alle divergenze. Le banche centrali adotteranno strategie divergenti, rispecchiando le variazioni dei cicli economici nazionali e delle politiche fiscali dei singoli paesi.
Grafico 1
Nonostante le premesse, i mercati persistono nel prevedere una convergenza economica e nel mantenere un nucleo solido di banche centrali, sotto la guida della Federal Reserve. Secondo le aspettative del mercato (Figura 2), la Fed continuerà a guidare il ciclo di rialzi e i successivi tagli dei tassi, mentre le altre banche centrali ne seguiranno l’esempio, seppure con un certo ritardo, mentre la Banca del Giappone adotterà un approccio “attendista”. Dopotutto le cose sono sempre andate così dal 1998 e il mercato sembra credere che non cambieranno nemmeno questa volta.
Grafico 2
Tre fattori possono contribuire a spiegare questa continua fiducia nella convergenza delle politiche guidate dalla Fed:
Prima della fine degli anni ‘90, e in particolare durante gli anni ‘70 e ‘80, gli altri paesi avevano i propri cicli di domanda interna, con variazioni sostanziali nella crescita (reale e nominale) e nessuna anomalia significativa nella spesa al consumo reale e nominale. A volte, anche le politiche fiscali e monetarie si sono mosse in direzioni diverse, e non di poco.
Sebbene i paradigmi consolidati richiedano tempo per essere modificati, dalle nostre osservazioni emerge un’elevata probabilità di un ritorno a questo contesto di divergenza. Gli sviluppi chiave da notare in tal senso sono:
Già oggi la crescita in queste due regioni non è guidata tanto dal settore manifatturiero, quanto da quello dei servizi; perciò, se come crediamo, la domanda interna aumenterà, le interconnessioni tra le diverse economie e i prezzi di mercato cambieranno, con importanti implicazioni per i tassi a lungo termine e per una serie di asset.
Dal punto di vista dell’asset allocation, l’aumento della volatilità e della dispersione tra le regioni ha molteplici implicazioni che, contrariamente a quanto si possa credere, non sono tutte negative. La volatilità accresce il rischio, ma crea anche un’opportunità, motivo per cui gli asset allocator devono riflettere attentamente su come adattare la propria strategia di portafoglio.
Nel lato attivo del bilancio, un regime divergente offre:
Il rovescio della medaglia è che la riduzione delle correlazioni ha il suo prezzo:
Per avere successo in questo nuovo regime, riteniamo che gli investitori debbano costruire il proprio portafoglio in modo estremamente consapevole e sistematico, tenendo in considerazione i rischi e le opportunità che si presenteranno. Ciò include una riflessione su:
Sulla base delle nostre ricerche, riteniamo che si stia tornando a un mondo di divergenze macroeconomiche. Gli investitori dovrebbero prepararsi a questa eventualità e utilizzare le considerazioni illustrate sopra per adeguare la propria asset allocation.
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