I consumatori accolgono con favore la disinflazione, ma tengono d'occhio il mercato del lavoro e il debito studentesco
Il potere d'acquisto e la fiducia dei consumatori sono aumentati da quando l'inflazione ha raggiunto il picco nel 2022, anche se i progressi sono stati lenti e disomogenei, poichè l'inflazione è rimasta elevata per i beni di prima necessità come il cibo e gli alloggi. Prevedo che la disinflazione raggiunga il suo massimo verso metà di quest'anno, a causa della normalizzazione dei prezzi elevati dei prodotti alimentari e dell'energia.
Un fattore chiave per la dinamica inflazionistica è stata la rotazione dal consumo dei beni a favore dei consumi dei servizi nel corso dell'ultimo anno. L'economia dei servizi, e in particolare quella dei settori dei viaggi, del tempo libero e dell'alberghiero ha ricevuto impulso dai consumatori nel corso dello scorso anno, in seguito all'allentamento delle restrizioni imposte dalla pandemia. Al contempo, i consumatori hanno ridotto la spesa per i beni dopo l'impennata della domanda durante la pandemia, lasciando un eccesso di scorte. Da allora l'economia dei beni ha compiuto enormi progressi nello smaltimento delle scorte in eccesso e, sebbene ci siano ancora in atto fasi di adeguamento, questo processo sembra essersi quasi concluso. In termini di impatto sull'inflazione, il contributo dei prezzi dei beni di base all'IPC è praticamente nullo, con diverse categorie che hanno registrato veri e propri cali. Nei prossimi mesi, la disinflazione dipenderà ancor più dall'ulteriore rallentamento dei prezzi dei servizi rispetto all'ultimo periodo.
Vista la situazione di tensione bancaria, i consumatori stanno rivalutando la probabilità di perdita dei loro impieghi. Questa cautela si è manifestata in un aumento del tasso di risparmio, nonostante la crescita dei redditi attuali a ritmi sostenuti. Nella seconda metà dell'anno, mi aspetto un rallentamento dell'occupazione, man mano che le società elimineranno la manodopera in eccesso e per via dell'impatto cumulativo dei rialzi della Fed. Detto questo, una caratteristica distintiva di quest’espansione economica è stata la carenza di manodopera nel mercato del lavoro con l'inizio del pensionamento dei baby boomer. Ciò potrebbe voler dire un livello più elevato di labor hoarding (ossia quegli interventi volti a trattenere l'occupazione in eccesso rispetto ai fabbisogni di produzione) rispetto al passato.
Grazie al recente accordo sul tetto del debito, nella seconda metà dell'anno riprenderanno anche i pagamenti dei debiti degli studenti, che erano stati sospesi per più di due anni in virtù di una moratoria per la pandemia. Sebbene queste difficoltà si ripercuotano sui consumatori, il bilancio medio delle famiglie è piuttosto solido e meno sensibile ai tassi d'interesse rispetto al passato, grazie a una maggiore quota di mutui a tasso fisso.