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Outlook macroeconomico e mercati

L’intersezione tra geopolitica e deglobalizzazione

Thomas Mucha, Geopolitical Strategist
2024-11-30
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Le opinioni espresse sono quelle dell’autore alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni d'investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’esattezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali.

Come evidenziato dal drammatico conflitto in Medio Oriente e dalla conseguente catastrofe umanitaria, stiamo assistendo a uno scenario geopolitico tra i più complessi, pericolosi e imprevedibili degli ultimi decenni. Come orientarsi in un contesto in continua evoluzione? Le sfide geopolitiche ci accompagneranno probabilmente per tutto il 2024 e, di fatto, anche negli anni a venire, poiché la guerra tra Ucraina e Russia, le tensioni tra Stati Uniti e Cina, le crescenti problematiche climatiche e altre questioni relative alla sicurezza nazionale avranno un impatto sempre maggiore sugli investimenti, sulle decisioni politiche e sullo scenario macroeconomico.

L’elevato rischio geopolitico a livello mondiale solleva nuovi e importanti interrogativi sul ritmo e sulla direzione della deglobalizzazione. 

Dalle conversazioni con i policymaker globali, emerge chiaramente che questi eventi geopolitici devastanti stanno mettendo in crisi l’ordine mondiale e, soprattutto, che stanno accentuando l’attenzione sulla sicurezza nazionale, talvolta a scapito dell’efficienza economica.

Di conseguenza, prevediamo che la divergenza geografica (o “derisking” nel linguaggio corrente) sarà un tema d’investimento chiave anche per il 2024, in particolare nei settori critici dal punto di vista dell’inasprimento della rivalità tra le due super potenze globali (Stati Uniti e Cina). 

Questo però non significa che la globalizzazione “sia morta”.

Piuttosto, suggerisce che i policymaker di Washington, Pechino e di altre parti del mondo cercheranno di proteggere e promuovere un maggior numero di settori strategici, che saranno cruciali per definire i rapporti potere economico e militare nei prossimi anni e decenni.

Queste applicazioni “a doppio utilizzo” civile-militare comprendono i semiconduttori, le comunicazioni di nuova generazione, i minerali critici e una serie di altre risorse energetiche rinnovabili, le biotecnologie, le tecnologie spaziali, la robotica e l’automazione, nonché l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica.

Negli Stati Uniti, il CHIPS and Science Act, concepito per incrementare la produzione locale di semiconduttori, è particolarmente esemplificativo, così come lo sono anche gli stringenti controlli sulle esportazioni e le proposte di limitare gli investimenti esteri in semiconduttori avanzati. Queste decisioni strategiche, infatti, possono essere considerate un esempio di come le attuali e future amministrazioni, nonché il Congresso americano, intendono affrontare il tema della concorrenza in settori di importanza strategica: collaborare con gli alleati, laddove possibile, per amplificare l’impatto economico e geopolitico di queste misure.

Questa politica industriale è molto lontana dai periodi d’oro della globalizzazione, quando i policymaker erano disposti ad adottare un approccio più morbido e a consentire ai mercati e alle aziende di allocare i capitali in modo più indipendente.

Alla luce degli imperativi in tema di sicurezza nazionale derivanti dalla concorrenza tra super potenze – e dalle numerose interruzioni delle catene di approvvigionamento evidenziate dalla pandemia – siamo convinti che i policymaker di tutto il mondo continueranno a impegnarsi per ridurre il grado di dipendenza da questi settori critici non solo nel 2024, ma anche negli anni a venire.

Rischi geopolitici da tenere in considerazione nel 2024

Considerata l’attenzione per la sicurezza nazionale, ci aspettiamo che il contesto politico globale e i mercati siano influenzati da una serie di rischi geopolitici per il 2024, tra cui:

  • La possibile escalation del conflitto tra Israele e Gaza, soprattutto per le implicazioni che un conflitto regionale più esteso potrebbe innescare in materia di energia, inflazione e politica monetaria.
  • Un aumento delle tensioni strutturali nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, in particolare in relazione all’esito delle elezioni presidenziali di Taiwan a gennaio e delle elezioni presidenziali statunitensi a novembre. 
  • Il rischio di escalation della guerra tra Ucraina e Russia, che non sembra destinata a concludersi a breve.
  • Infine, ma non meno importante, dobbiamo considerare le crescenti sfide che il cambiamento climatico pone alla sicurezza nazionale. Infatti, a causa del riscaldamento globale si crea ulteriore proprio nelle zone situate in prossimità dell’equatore e dei tropici, che dal punto di vista geopolitico sono già tra le aree più instabili. 

Altri possibili rischi geopolitici da monitorare attentamente nel 2024 sono:

  • Un aumento potenziale di attacchi terroristici a livello globale soprattutto in caso di escalation della guerra in Medio Oriente.
  • Il rischio di un grave attacco informatico alle infrastrutture critiche degli Stati Uniti in presenza di nuovi scontri e di crescenti tensioni tra le due super potenze mondiali.
  • Un incremento delle problematiche di politica interna negli Stati Uniti in caso di contestazione delle elezioni presidenziali. 
  • Escalation della guerra dell’informazione e delle campagne di disinformazione con l’attecchimento dei video “deep fake” e di altre tecnologie abilitate dall’intelligenza artificiale.

Implicazioni per gli investimenti

In questo contesto caratterizzato da notevoli cambiamenti in ambito geopolitico e politico, emergono diverse considerazioni per gli investimenti. 

In primo luogo, le strategie a gestione attiva potrebbero beneficiare di una maggiore differenziazione macroeconomica e di mercato prodotta da questi sviluppi politici dirompenti. 

Coniugando correttamente un’accurata analisi bottom-up con l’esame di queste tendenze geopolitiche e politiche top-down, si potrebbero individuare numerose opportunità di alpha a livello di regione, Paese, settore, società e asset class. 

In secondo luogo, nel 2024, la competizione tra superpotenze continuerà ad alimentare temi di investimento quali la difesa tradizionale, l’innovazione nel settore difesa, la resilienza climatica e la decarbonizzazione. 

Questi e altri temi d’investimento potrebbero beneficiare del sostegno della spesa pubblica nei prossimi anni. Pertanto, alla luce dell’accelerazione dei cambiamenti strutturali previsti per il 2024, potrebbe essere opportuno considerare un aumento dell’esposizione ai temi di investimento più rilevanti. 

Inoltre, le interruzioni delle catene di approvvigionamento e altre tensioni politiche che si verificheranno nei prossimi anni potrebbero contribuire ad aumentare strutturalmente l’inflazione e a ridurre la crescita globale, provocando un notevole cambiamento rispetto agli anni precedenti, caratterizzati invece da un’inflazione bassa e una crescita elevata. 

L’analisi di queste implicazioni macroeconomiche dovrebbe assumere un’importanza fondamentale nelle strategie d’investimento, poiché il rischio geopolitico e politico, insieme all’accelerazione dei modelli di deglobalizzazione, stanno emergendo come fattori cruciali per gli investitori.

Il nostro esperto

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