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Le opinioni espresse sono quelle degli autori e sono soggette a modifiche. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse. Il presente materiale e i suoi contenuti sono aggiornati al momento della redazione e non possono essere riprodotti o distribuiti, in toto o in parte, per nessuna ragione, senza il consenso scritto esplicito di Wellington Management. I dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’accuratezza. Il presente commento è fornito unicamente a scopo informativo, non deve essere considerato come una raccomandazione attuale o passata e non è destinato a costituire una consulenza di investimento o un’offerta di vendita o la sollecitazione di un’offerta di acquisto di azioni o altri titoli. Le posizioni variano e non vi è garanzia che il portafoglio deterrà in futuro i titoli elencati. Wellington non si assume alcun obbligo di aggiornare il presente materiale al variare delle informazioni fornite nel documento stesso.
Il mercato del debito sostenibile sta conoscendo una rapida crescita con una stima di 3.500 miliardi di dollari in circolazione al 31 maggio 20231, conseguente anche al fatto che gli emittenti si trovano ad affrontare una crescente pressione da parte degli investitori e degli enti normativi per finanziare un futuro più sostenibile (Figura 1).
Nel 2022, la percentuale delle emissioni di debito sostenibile ha continuato ad aumentare rispetto all'offerta complessiva. L'anno scorso, quasi un terzo delle nuove emissioni societarie investment grade denominate in euro era costituito da debito sostenibile, rispetto al 25% del 2021.2 Prevediamo che questa tendenza prosegua in un contesto di miglioramento delle strutture obbligazionarie e di politiche e impegni di sostenibilità sostenuti da governi e imprese.
Le obbligazioni verdi restano il prodotto più comune all’interno dell’universo delle obbligazioni classificate e rappresentavano il 59% dell’offerta totale di obbligazioni sostenibili nel 2022, in crescita rispetto al 52% del 2021.1
Esploriamo l’importanza della creazione di un solido quadro di analisi per valutare l’idoneità delle emissioni classificate per i nostri portafogli, sottolineando in che modo possiamo usare il nostro vantaggio in termini di engagement attivo con gli emittenti per combattere il greenwashing.
Obbligazioni con impiego vincolato dei proventi (UoP)
Con i loro indicatori chiave di performance (KPI) e impiego di proventi (use of proceeds, noti anche come UoP) delineati all’emissione, le obbligazioni green, sociali e sostenibili permettono agli investitori di puntare a obiettivi sociali e ambientali attraverso i loro investimenti obbligazionari, andando in questo modo a integrare le allocazioni obbligazionarie tradizionali nell’ambito di un più ampio portafoglio a impatto.
Abbiamo anche individuato alcuni vantaggi secondari che a nostro avviso valorizzano ulteriormente la potenziale appetibilità delle obbligazioni UoP:
Obbligazioni legate alla sostenibilità (SLB)
Le obbligazioni legate alla sostenibilità (SLB) permettono agli emittenti di raccogliere finanziamenti senza vincolare i proventi a uno specifico progetto sociale o ambientale. Collegano piuttosto il futuro pagamento della cedola a un obiettivo di performance di sostenibilità (SPT) che misura i miglioramenti messi a segno a livello di profilo di sostenibilità del debitore: per esempio, una riduzione complessiva delle emissioni di gas serra associate ai prodotti fabbricati. Alcuni emittenti hanno ricevuto critiche per SLB che mancano di solidità o incentivi per stanziare i proventi, tenendo effettivamente conto di obiettivi sostenibili.
Tuttavia, riteniamo ci sia spazio per SLB solide all’interno dei nostri portafogli obbligazionari. Abbiamo individuato alcune caratteristiche secondarie che potenzialmente le rendono più appetibili:
Riconosciamo che le obbligazioni classificate rappresentano uno strumento utile dell'universo obbligazionario nel conseguimento della generazione di un impatto. Abbiamo sviluppato un quadro di analisi di obbligazioni classificate che punti a garantire la fedeltà al nostro rigoroso impegno all’investimento a impatto e a combattere il greenwashing. Di seguito, delineiamo le nostre best practice.
Obbligazioni UoP
Obbligazioni legate alla sostenibilità
La struttura più flessibile delle SLB, unita alla mancanza di normative, crea rischi di greenwashing. Prestiamo molta attenzione alla struttura delle SLB per garantire che l'emissione si allinei al nostro rigoroso approccio ad alta integrità.
Il nostro quadro di riferimento per valutare le obbligazioni classificate è completato dal Fixed Income Syndicate Trading desk di Wellington, che trae vantaggio dai suoi rapporti con le controparti del sell-side. Attraverso il nostro engagement, evidenziamo le carenze strutturali nelle offerte di obbligazioni classificate da comunicare agli emittenti attraverso i loro consulenti. Incontriamo inoltre l’emittente durante la fase di pre-marketing di una futura operazione e forniamo consigli su come strutturare in modo solido un’obbligazione sostenibile. Impegnarsi in discussioni dinamiche, sia sulla struttura dell'emissione di debito sostenibile che su questioni specifiche legate all’ESG, ci permette di sviluppare una comprensione più completa dell’approccio dell’emittente alla sostenibilità e di cercare di comprendere se è seriamente intenzionato al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Di seguito, evidenziamo tre esempi del nostro impegno:
Ci aspettiamo che il mercato delle obbligazioni classificate continui a crescere rapidamente, dato lo stadio nascente del mercato del debito sostenibile, la continua definizione di impegni di riduzione di CO2 da parte di aziende e governi e l’aumento della domanda da parte degli investitori. Questa evoluzione presenterà delle sfide per gli investitori che utilizzano un approccio ESG o a impatto.
Anche se attualmente c’è una carenza di normative nel mercato delle obbligazioni classificate, ci aspettiamo che il Green Bond Standard Europeo proposto, se attuato nel 2024 o nel 2025, aumenti la trasparenza e la robustezza delle emissioni green. Questo potrebbe condurre a un nuovo “gold standard” per i green bond, spingendo gli emittenti a ottenere la classificazione. Gli stessi principi possono anche essere usati per sviluppare uno standard per i bond sociali e sostenibili, il che potrebbe condurre a una maggiore uniformità nell’ambito dell’emissione di debito sostenibile. Viceversa, il Green Bond Standard Europeo potrebbe ridurre l’attrattiva delle obbligazioni green esistenti che non soddisfano lo standard proposto. Ciò potrebbe creare una dinamica dei prezzi tra “chi ha e chi non ha”, incentivare condizioni più solide e ambiziose e supportare la transizione verso un futuro sostenibile.
A prescindere dalle normative, crediamo che sia essenziale per gli investitori responsabili disporre di un quadro di riferimento rigoroso per analizzare le emissioni classificate e che questo aiuterà, in ultima analisi, a stabilire standard ESG più solidi nel mercato e ad aumentare le probabilità di generare un impatto reale.
1Bloomberg NEF, Bloomberg LP. Include obbligazioni verdi, sociali, di sostenibilità e legate alla sostenibilità, come determinato da Bloomberg. Sono escluse le obbligazioni municipali e i titoli garantiti da attività. | 2Barclays Research.
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