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Nuove prospettive

Focus sull’investimento tematico: il crescente impulso verso l’inclusione finanziaria

Autori vari
2023-09-30
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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. I dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’accuratezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali.

Svariate tendenze secolari stanno determinando l’innovazione e la trasformazione dell’economia globale, creando quelle che a nostro avviso sono opportunità di investimento tematico interessanti. In questa serie di articoli esaminiamo da vicino alcune di queste tendenze, la portata di questo ventaglio di opportunità e i rischi correlati. 

In particolare, qui ci concentreremo sull’inclusione finanziaria, ovvero la spinta globale a garantire che gli individui abbiano accesso a prodotti e servizi finanziari utili e convenienti. Ecco alcune delle nostre principali conclusioni:

  • su scala globale, ci troviamo di fronte a un forte sostegno all’aumento dell’inclusione finanziaria, in particolare nei mercati emergenti.
  • Sebbene negli ultimi anni l’inclusione finanziaria stia gradualmente migliorando, ci aspettiamo progressi più rapidi grazie alla digitalizzazione dei servizi finanziari e alla crescente accettazione della tecnologia da parte dei consumatori, a seguito della pandemia da COVID.
  • Queste tendenze possono determinare interessanti opportunità di investimento, anche in settori come i crediti al consumo, i microfinanziamenti, le assicurazioni, l’accesso ai mercati dei capitali e i risparmi/investimenti.

Una panoramica sull’inclusione finanziaria e sul ruolo essenziale dei mercati dei capitali

L’inclusione finanziaria è considerata cruciale per la riduzione delle disuguaglianze e per il miglioramento delle prospettive di sviluppo economico a livello globale. Negli ultimi anni sono stati compiuti enormi progressi: ad esempio, a livello globale, oggi il 76% degli adulti ha un conto bancario, rispetto al 50% del 2011. Inoltre, nei mercati emergenti, quasi il 60% degli adulti ha effettuato o ricevuto pagamenti digitali nel 2021, rispetto al 35% del 2014.1 Ciononostante, le banche centrali di tutto il mondo si rendono conto che il percorso è ancora molto lungo. Le Nazioni Unite hanno definito l’inclusione finanziaria come uno dei principali fattori alla base del raggiungimento di sette dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. A partire dal 2010, oltre 60 Paesi hanno lanciato strategie nazionali per l’inclusione finanziaria.

La presenza di mercati dei capitali ben sviluppati è essenziale per il miglioramento dell’inclusione finanziaria, in quanto rappresentano un vero e proprio motore della crescita economica, che a sua volta favorisce l’occupazione. Permettono anche di includere i risparmi all’interno dell’economia, mettendo il capitale a disposizione delle imprese che, a loro volta, creano posti di lavoro e facilitano la crescita dei salari reali. È inoltre dimostrato che i mercati dei capitali sono associati a livelli di produttività più elevati, in quanto l’allocazione delle risorse diventa più efficiente, grazie a una migliore informazione, a meccanismi che sostengono una buona governance e allo stanziamento del capitale in progetti innovativi. 

Fornendo agli operatori dell’economia reale fonti di finanziamento diversificate, i mercati dei capitali creano concorrenza per i finanziamenti bancari, incoraggiano le banche ad aumentare la propria efficienza e ad abbassare il costo del capitale bancario. Questo, a sua volta, può spingere le banche ad aumentare la loro capacità di prestito, concedendo prestiti a imprese più piccole. Infine, mercati dei capitali ben sviluppati possono fornire accesso a strumenti che aiutano le famiglie e le imprese a investire nel proprio futuro e a gestire in modo migliore i propri rischi.

Esempio illustrativo: il microcredito in Indonesia

Una società indonesiana si è dimostrata all’avanguardia nell’aumentare l’accesso ai servizi finanziari, in particolare al microcredito, in questo vasto arcipelago. L’impresa è riuscita a distinguersi attraverso l’adozione del digitale e l’eliminazione delle filiali, contribuendo così a diffondere i servizi finanziari in aree del Paese nelle quali fino a quel momento i servizi bancari erano poco accessibili.

L’esempio è unicamente a scopo illustrativo e non deve intendersi come una raccomandazione di investimento.

Le forme più rudimentali di mercato dei capitali possono fiorire in qualsiasi economia, ma un mercato dei capitali sostenibile ed efficiente presenta dei prerequisiti, che si possono suddividere in tre categorie: 1) stabilità macroeconomica, 2) livello base di sviluppo del settore finanziario e 3) solido contesto giuridico e istituzionale.

L’inclusione finanziaria nei mercati emergenti e le ragioni della sua ascesa

Sarà particolarmente importante garantire che questi prerequisiti si sviluppino nei mercati emergenti, dove la tendenza all’inclusione finanziaria sarà più rilevante. Lo sviluppo dei mercati dei capitali nei paesi emergenti ha registrato evidenti progressi. La quota dei mercati emergenti dell’indice MSCI All-Country World, ad esempio, è cresciuta dal 2% al lancio all’11% a luglio 2022.

E c’è un ampio margine di crescita, dato che i mercati emergenti rappresentano più della metà della popolazione e del PIL mondiale.

Anche indicatori più specifici dello sviluppo finanziario indicano opportunità di miglioramento. L’indice di sviluppo finanziario del FMI, che tiene conto della profondità (dimensioni, liquidità), dell’accesso (ai servizi finanziari) e dell’efficienza (costi, sostenibilità) di ciascun mercato, ha evidenziato guadagni nei mercati emergenti negli ultimi decenni, ma ci sono variazioni significative in fattori come le normative, la trasparenza e la sovranità (Figura 1). Far fronte a queste problematiche contribuirà a mettere a segno ulteriori progressi.

Per quanto riguarda lo stato attuale dell’inclusione finanziaria, nei mercati emergenti solo il 71% degli individui adulti aveva accesso a un conto bancario nel 2021, rispetto al 96% delle economie ad alto reddito.1 Le ragioni di questo minore accesso al sistema bancario sono moltemplici (distanza dall’istituto finanziario, mancanza di fiducia, ecc.), ma la più comune è la mancanza di denaro. Di conseguenza, riteniamo che all’aumentare del PIL pro capite possano corrispondere progressi dell’inclusione finanziaria. Oltre all’accesso ai conti bancari, c’è la possibilità di utilizzare in modo più efficiente la gamma di prodotti offerti dalle istituzioni finanziarie, soprattutto nei mercati emergenti dove la maggior parte dei prodotti è notevolmente sottoutilizzata (Figura 2).

Notiamo che la rivoluzione della tecnologia finanziaria sta facendo aumentare l’inclusione finanziaria grazie anche alla crescente accettazione delle transazioni digitali in tutti i contesti (ad esempio, attività commerciali, credito, pagamenti), al miglioramento delle infrastrutture di pagamento in alcuni mercati e alla percentuale considerevole (65%) della popolazione non bancarizzata in possesso di un telefono cellulare. Nell’Africa subsahariana, ad esempio, nel 2021 il 55% degli adulti aveva un conto. Questo dato comprendeva il 33% degli adulti che possedeva un conto attraverso un sistema di mobile money (conto associato al proprio smartphone), la quota più alta di qualsiasi regione del mondo e oltre il triplo della media globale in termini di sottoscrizione di conti mobile money (che é pari al 10%).1

La pandemia da COVID ha accelerato queste tendenze, rendendo i consumatori più avvezzi alla tecnologia (ad esempio, pagamenti contactless, portafogli mobili) e incoraggiando gli investimenti nell’infrastruttura necessaria a supportare un mondo finanziario digitalizzato, in cui i risparmi sui costi fissi permettono a enti con un’importante componente tecnologica di raggiungere anche consumatori con conti molto modesti. 

Un’altra tendenza positiva che abbiamo notato è l’aumento della formalizzazione delle economie dei mercati emergenti, un processo che comprende l’aumento del numero di lavoratori impiegati da aziende regolamentate e soggette a tassazione (rispetto alle imprese non registrate) e che tende a favorire un incremento dell’utilizzo del sistema finanziario formale (ad esempio, banche o servizi di pagamento digitale). Secondo le stime della State Bank of India, ad esempio, l’economia informale indiana si è ridotta dal 52% del PIL totale del Paese nel 2017-2018 al 15-20% nel 2020-2021.

Esempio illustrativo: trasferimenti di denaro attraverso telefonia mobile in Africa

Oltre 15 anni fa, due società di telecomunicazioni africane hanno sviluppato un servizio di trasferimento di denaro tramite telefonia mobile per contribuire ad approfondire i servizi finanziari in una regione dove l’uso delle banche tradizionali era ridotto, ma l’occupazione informale e la penetrazione dei telefoni cellulari erano elevate. Oggi il servizio è disponibile in nove Paesi con oltre 30 milioni di clienti e 3,2 milioni di imprese. Nell’anno finanziario 2022, questo servizio ha gestito un valore di transazioni pari a circa 240 miliardi di dollari USA, tra depositi, prelievi, bonifici, pagamenti e prestiti.

L’esempio è unicamente a scopo illustrativo e non deve intendersi come una raccomandazione di investimento.

Le opportunità e i rischi di investimento

Riteniamo che queste tendenze, dal forte sostegno all’inclusione finanziaria al crescente utilizzo della tecnologia finanziaria, giocheranno a favore delle società in diversi settori, tra cui:

  • Banche e operatori fintech che stanno contribuendo alla bancarizzazione degli individui non bancarizzati grazie a una tecnologia migliore, alla scalabilità e a costi unitari più bassi. 
  • Operatori di microfinanza e banche in grado di creare opportunità di credito in un contesto di formalizzazione dell’economia.
  • Compagnie assicurative che possono trarre vantaggio da livelli più elevati di risparmio e di sofisticazione dei consumatori, soprattutto nei mercati con popolazioni in via di invecchiamento. 
  • Borse, banche d’investimento e broker che sostengono lo sviluppo del mercato dei capitali, sia dal lato delle imprese (raccolta di capitali) sia dal lato dei consumatori (creazione di ricchezza).

Naturalmente, il percorso per raggiungere maggiori livelli di inclusione finanziaria non è privo di insidie. Attualmente, ad esempio, molti mercati emergenti necessitano di miglioramenti nelle infrastrutture necessarie a supportare servizi finanziari su larga scala e una più solida educazione finanziaria per i consumatori. Inoltre, nonostante la diffusione dei servizi mobili nei mercati emergenti in generale, alcuni mercati di frontiera continuano a utilizzare sistemi obsoleti (ad esempio, le reti 3G). Le questioni normative e politiche continuano a rallentare il processo di espansione dei servizi finanziari in alcuni Paesi, così come le questioni legate al ciclo economico (ad esempio, la lenta crescita del PIL, gli alti tassi di interesse).

Tuttavia, riteniamo che con il passare del tempo l’inclusione finanziaria rappresenterà un tema duraturo e investibile, in grado di creare opportunità in molti mercati e settori per i gestori attivi che sapranno individuare i fattori fondamentali alla base di questo cambiamento strutturale.

1Banca mondiale, Sondaggio Global Findex 2021. | 2Banca mondiale, marzo 2022. | 3Fondo monetario internazionale, 2021.

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