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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. I singoli team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrebbe essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. Eventuali dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia non è possibile garantirne l’accuratezza. Destinato esclusivamente a investitori professionali.
Il nostro sondaggio trimestrale tra i gestori di Wellington spesso individua tematiche sulle quali le nostre view differiscono dal consenso e può inoltre mettere in luce importanti cambiamenti del pensiero prevalente tra gli investitori. Nell'ultimo sondaggio, condotto dal 20 al 24 febbraio, prima del crollo della Silicon Valley Bank, è stato chiesto ai partecipanti quanto fossero rialzisti e quanto ritenessero rialzista il sentiment di consenso nei confronti degli asset di rischio.
Stando ai risultati, i nostri investitori percepiscono il sentiment di mercato come il più rialzista da gennaio 2022. Tuttavia, il sentiment di Wellington è risultato più prudente: la maggior parte dei partecipanti al sondaggio ritiene che la view di consenso sull'inflazione sia sbagliata e, di conseguenza, che l'eventualità di un atterraggio morbido, in cui la Federal Reserve statunitense (Fed) riesca a tornare a un'inflazione target senza troppo trambusto per l'economia, sia poco probabile. Questi gestori più ribassisti possono essere suddivisi in due categorie: quella per cui "l'inflazione si raffredderà troppo", che riflette l'opinione secondo cui la Fed si sarebbe impegnata in uno dei cicli di inasprimento più ampi e repentini della storia, e quella per cui "l'inflazione si surriscalderà troppo", che riflette la convinzione che la Fed non abbia fatto abbastanza per domare un'inflazione strutturalmente più elevata.
In altri punti del sondaggio, l'opinione che gli schemi di inflazione e di crescita saranno con ogni probabilità strutturalmente diversi potrebbe spiegare perché i partecipanti prevedono che i rendimenti obbligazionari giapponesi supereranno le aspettative di consenso. Un cambiamento degno di nota è la maggiore convinzione dei partecipanti nei confronti delle azioni dei mercati emergenti, la cui maggioranza prevede una performance superiore a quella delle azioni statunitensi (indice S&P 500) in termini di dollari USA. I gestori di Wellington si sono dichiarati decisamente più rialzisti anche sul credito high yield cinese alla luce della riapertura della Cina
Da sette anni conduciamo il nostro sondaggio macroeconomico ed è rassicurante notare come la saggezza collettiva di Wellington raccolta da questo sondaggio abbia ottenuto un buon tasso di successo a oggi per le sue previsioni, oltre che per i soddisfacenti punteggi Brier, che misurano l'accuratezza delle previsioni probabilistiche.
L'idea del sondaggio nacque sei anni fa da una conversazione sul libro Superforecasting, di Philip Tetlock e Dan Gardner, tra tre dei nostri macroeconomisti. Tetlock e Gardner sostengono che quella di fare previsioni è una competenza che può essere affinata e noi abbiamo pensato che la loro teoria potesse essere facilmente applicabile allo stile di Wellington, data la cultura collaborativa della nostra società. La speranza era quella di affinare le nostre capacità di previsione collettive e individuali, migliorare il nostro dialogo interno sugli investimenti, rivelare dove le nostre opinioni differiscono dal consenso di mercato e individuare come cambiano nel tempo. Il sondaggio interno che ne è scaturito raccoglie le risposte anonime di gestori che tengono conto di aspetti macroeconomici in tutte le discipline, classi di attività e sedi. La formulazione delle domande riveste notevole importanza: laddove possibile, le nostre domande ambiscono a essere accurate, definite in termini di intervallo temporale, misurabili, probabilistiche e modulabili da un trimestre all'altro, in modo da fornirci un insieme di dati più esaustivo nel tempo. Come evidenziato dai risultati del sondaggio di questo trimestre sul sentiment di rischio, i risultati possono individuare i punti in cui le nostre view differiscono dal consenso e possono anche rivelare importanti cambiamenti nel nostro pensiero collettivo.
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