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Controcorrente: i tassi in aumento non vanno sempre a braccetto con un calo dei rendimenti obbligazionari

Amar Reganti, Fixed Income Strategist
Jonathan Tan, CFA, Investment Specialist
2022-01-31
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Data la distinta possibilità, al momento in cui scriviamo, di un aumento sostenuto dei tassi d’interesse nei prossimi mesi, abbiamo pensato che questo fosse il momento opportuno per osservare da vicino alcuni impatti potenziali dei tassi più elevati sui portafogli obbligazionari dei clienti. Per farlo, abbiamo confrontato il rendimento ipotetico a cinque anni dell’indice Bloomberg US Aggregate Bond in tre diversi scenari illustrativi che potrebbero verificarsi in futuro: 1) i tassi rimangono invariati; 2) i tassi aumentano bruscamente; 3) i tassi aumentano gradualmente (cioè nell’arco di tre anni) come mostrato nella Figura 1.

Figura 1
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Considerazioni chiave per gli investitori obbligazionari

Tra le nostre principali considerazioni di questa analisi figurano le seguenti:

  • se da una parte i bruschi aumenti dei tassi potrebbero determinare dei drawdown a breve termine nei portafogli obbligazionari, essi possono essere in alcuni casi auspicabili per gli investitori a lungo termine, date le opportunità di reinvestire il capitale in obbligazioni a rendimento più elevato. Nello scenario “aumento improvviso dei tassi”, un aumento dei tassi dell’1% comporta un rendimento totale negativo di -3,9% nel primo anno, ma potrebbe effettivamente accrescere il rendimento totale cumulativo su cinque anni dello 0,8% (dal 7,4% all’8,2%);
  • gli aumenti graduali dei tassi nel tempo possono produrre solo deboli drawdown del portafoglio, con il potenziale di rendimenti totali positivi nel lungo periodo. Nello scenario “aumento graduale dei tassi”, un aumento dei tassi dell’1% nel corso di tre anni si traduce in un andamento totale neutro (piatto) nel primo anno, seguito da performance totali positive previste in ciascuno degli anni successivi;
  • i drawdown iniziali del portafoglio dovuti a tassi più elevati possono spesso essere recuperati nel tempo, principalmente attraverso il “rolldown” dei rendimenti e delle performance. Nello scenario “i tassi salgono gradualmente”, l’impatto negativo sui prezzi dall’aumento dei tassi nel primo anno (-2,0%) è compensato dal rendimento del portafoglio (1,4%), nonché da un contributo positivo del rolldown (0,6%). Negli anni due e tre, il rendimento (che sale con l’aumento dei tassi) e il rolldown possono superare l’impatto sui prezzi dell’aumento dei tassi, offrendo potenzialmente rendimenti totali positivi in quegli anni.

È il rolldown baby: il bello del rolldown

Vale la pena sottolineare ulteriormente l’impatto potenzialmente significativo che il rolldown può avere sui portafogli obbligazionari. Per esempio, il rolldown può determinare performance di portafoglio positive in alcuni ambienti con curva dei rendimenti in salita. A titolo illustrativo:

  • i livelli di fine settembre 2021 dei rendimenti dei Treasury USA a 2 e 3 anni erano rispettivamente 0,28% e 0,51%;
  • se un Treasury USA a 3 anni fosse acquistato a settembre 2021 con un rendimento iniziale dello 0,51%, e i livelli dei rendimenti a 2 e 3 anni fossero gli stessi un anno dopo, allora a settembre 2022, il Treasury a 3 anni sarebbe essenzialmente un Treasury a 2 anni ma con un rendimento dello 0,51% (contro lo 0,28%);
  • questo potrebbe risultare in uno “scivolare verso il basso della curva dei rendimenti” e un potenziale aumento del prezzo attribuibile alla differenza di rendimento dello 0,23% tra lo 0,51% e lo 0,28%.

Conclusione

Piuttosto che vederlo necessariamente come una condanna a morte automatica per i portafogli obbligazionari tradizionali, gli investitori obbligazionari possono effettivamente beneficiare dell’aumento dei tassi in determinate circostanze, a seconda del ritmo al quale i tassi salgono e in quale periodo.

 

A cura di
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Amar Reganti
Fixed Income Strategist
Boston
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Jonathan Tan, CFA
Investment Specialist
Singapore