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Le opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. Altri team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrà essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. I dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia la loro accuratezza non è garantita.
Il settore delle biotecnologie, in particolare l’azionario biotech a piccola e media capitalizzazione (SMID-cap), ha subito un forte calo nel 2021. Il sentiment degli investitori nei confronti del settore rimane debole, ma le mie prospettive sono diventate sempre più rialziste man mano che le molteplici difficoltà cui le biotecnologie hanno dovuto far fronte nell’ultimo anno circa cominciano a diminuire, trasformandosi in potenziali vantaggi per il 2022 e oltre. È incoraggiante notare che il livello di innovazione nel settore non è mai stato così alto, a mio avviso. Credo che molti titoli biotech possano essere ormai prossimi a toccare un punto di minimo, anche se i tempi esatti (e l’elemento catalizzatore) per un rimbalzo restano poco chiari al momento della redazione.
Dal picco di inizio febbraio 2021 fino a metà febbraio 2022, l’indice XBI, dominato dai titoli biotech SMID-cap, ha ceduto il 49%, rimanendo indietro sia rispetto al più ampio settore sanitario che al mercato azionario statunitense complessivo con margini considerevoli. La sottoperformance è stata più acuta ed è durata più a lungo di qualsiasi altro calo precedente dal lancio dell’indice XBI nel 2006. Anche i titoli biotecnologici a maggiore capitalizzazione hanno sottoperformato nello stesso periodo di riferimento, pur se non in modo altrettanto drammatico che le loro controparti SMID-cap.
L’anno scorso una serie di sfide ha pesato sull’industria biotech, tra cui l’incertezza normativa, le preoccupazioni relative ai prezzi dei farmaci, un numero eccessivo di nuove IPO, una relativa scarsità di operazioni di M&A e valutazioni azionarie generalmente elevate. Più di recente, si sta profilando all’orizzonte l’aspettativa diffusa di un aumento dei tassi d’interesse man mano che la Federal Reserve (Fed) si prepara ad avviare un inasprimento della sua politica monetaria in un contesto di maggiore inflazione.
Tuttavia, ritengo che queste difficoltà stiano in gran parte scemando e, in alcuni casi, che esse stiano addirittura trasformandosi in vantaggi per il 2022 e oltre, a sostegno delle mie prospettive rialziste per il settore.
Dopo un periodo impegnativo nell’ultimo anno circa, credo che quello attuale potrebbe rappresentare per gli investitori azionari di lungo termine un momento opportuno per osservare con un nuovo sguardo il settore delle biotecnologie.
Il settore sanitario nei mercati emergenti: pronti al decollo?
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