I dazi
Nell'ambito di questa nuova politica, il 5 aprile entrerà in vigore un dazio universale del 10% su tutti i Paesi. Dei nuovi dazi "reciproci" saranno applicati il 9 aprile. Si tratterebbe di una risposta ai dazi già imposti da altre nazioni nei confronti degli Stati Uniti. L'amministrazione presidenziale sostiene che questi dazi rappresentano la metà di quelli imposti agli Stati Uniti dagli altri Paesi e che questo dimezzamento è una gentilezza da parte degli Stati Uniti.
Ci sono alcuni aspetti particolarmente degni di nota delle nuove politiche che vorrei sottolineare. In primo luogo, il dazio sulla Cina sembra essere "cumulativo", per cui, mentre il nuovo dazio "reciproco" è del 34%, l'aliquota effettiva è del 54%, dato il 20% che è stato imposto all'inizio di quest'anno. Inoltre, pone fine all'esenzione dai dazi de minimis per le merci coperte. Sono state poi menzionate delle esenzioni ai dazi della Sezione 232 - applicate all'oro, alle auto e all'energia/materiali critici. Sono previste anche approfondimenti sul settore farmaceutico e quello dei semiconduttori. Infine, su base relativa, Canada e Messico continueranno a non subire dazi sui beni conformi all'USMCA, un dazio del 25% sui beni non conformi all'USMCA e un dazio del 10% sull'energia e sul cloruro di potassio non conformi all'USMCA.
Guardiamo ora le tempistiche. In teoria, poiché i dazi "reciproci" dovrebbero essere applicati una settimana dopo l'annuncio, c'è un margine di negoziazione. A mio avviso, l'amministrazione sta probabilmente puntando all'utilizzo di un punto di partenza aggressivo per aumentare la probabilità che gli altri Paesi facciano concessioni, che gli Stati Uniti potrebbero accettare prima/immediatamente dopo l'entrata in vigore. Sospetto che l'amministrazione consideri tali concessioni sia come una testimonianza della forza degli Stati Uniti sia come un mezzo per conservare alcune entrate dal punto di vista fiscale. Quest'ultimo punto è importante: un processo di riconciliazione potrebbe portare a livelli di debito più elevati nel medio termine, aggiungendo alla politica fiscale attuale ulteriori tagli fiscali oltre all'estensione del Tax Cuts and Jobs Act (TCJA).
In questa sede, vale la pena di notare che i risultati delle elezioni giudiziarie del 2 aprile hanno rivelato che gli elettori sono indispettiti nei confronti dell'amministrazione Trump. Questo tipo di feedback può avere un effetto disciplinante, ma il Presidente Trump è fermamente convinto dell'efficacia dei dazi, che sembra considerare una soluzione ai problemi strutturali legati alla quota di reddito del lavoro e alla disuguaglianza di reddito. Resta da vedere se riusciranno a raggiungere il risultato desiderato nel tempo.