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Italia (Italy), Consulenti finanziari
Cambia sitoLe opinioni espresse sono quelle degli autori alla data di redazione. Altri team di gestione possono esprimere opinioni differenti e prendere decisioni di investimento diverse. Il valore finale dell’investimento potrà essere superiore o inferiore a quello dell’investimento iniziale. I dati di terzi utilizzati nel presente documento sono considerati affidabili, tuttavia la loro accuratezza non è garantita.
Ritengo che quello presente sia un momento importante per gli asset allocator per ripensare le modalità e le tempistiche dell’esposizione alla crescita in portafoglio, nel quadro delle valutazioni azionarie elevate e del netto incremento dei tassi da inizio anno. Una modalità potrebbe essere il ricorso a strategie direzionali long/short.
Per darvi alcuni dati a supporto della mia tesi, ecco tre punti emersi da una recente indagine condotta tra gli allocatori di strumenti alternativi1:
Nel mio quadro per la valutazione degli strumenti alternativi, i miei criteri “best fit” per le strategie direzionali long/short includono:
Un’area che, a mio avviso, presenta tutte queste caratteristiche è quella dell’innovazione sostenuta dalla tecnologia nel settore finanziario. Il termine “fintech” circola ormai da anni, ma credo valga la pena dare un nuovo sguardo al settore, a fronte dei rapidi progressi tecnologici e alla nascita di moltissimi nuovi player.
Le startup offrono prodotti e servizi volti a penetrare nuove aree del sistema finanziario e a cambiare il panorama competitivo. Al contempo, i big data e il cloud computing stanno rivoluzionando l’infrastruttura finanziaria esistente, e l’evoluzione della domanda di asset digitali fa emergere i vincitori e i perdenti tra i nuovi player.
In presenza di così tanti sconvolgimenti, innovazioni e dislocazioni in ambito finanziario, abbiamo osservato una sostanziale dispersione a livello delle correlazioni tra titoli. In effetti, i titoli finanziari si collocano nelle prime posizioni del nostro dashboard sulla dispersione, data la complessità del settore. Tale complessità e la rapidità del cambiamento in quest’area possono, inoltre, creare inefficienze, che potrebbero schiudere opportunità di generare alfa sul versante long e short. La Figura 1 illustra la dispersione osservata nel settore nel tempo.
Date le criticità del settore finanziario, molti portafogli detengono da tempo posizioni sottopesate in tale area. Abbiamo analizzato l’universo dei gestori azionari globali eVestment e riscontrato che, in media, il sottopeso della finanza è pari al 2,5% – 3% nei cinque anni conclusisi a dicembre 2020. In altre parole, le strategie generaliste potrebbero lasciarsi sfuggire le opportunità create dai cambiamenti dinamici in ambito fintech.
Quello finanziario è uno dei settori che, a mio avviso, presentano una sostanziale convergenza tra mercati pubblici e privati. Illustrerò brevemente l’argomento, che sarà trattato in dettaglio in una prossima pubblicazione.
Dopo aver superato quota 8.000 a fine anni ’90, il numero di società statunitensi quotate in borsa ha evidenziato una continua flessione. Tale tendenza ha influenzato soprattutto la composizione dell’universo small cap. Nel 2001 il 55% del Russell 2000 Index presentava una capitalizzazione di mercato inferiore a US$1 miliardo. Tale dato è sceso al 44% nel 2011 e ad appena il 12% nel 2021. In tale periodo, l’ecosistema privato è maturato grazie alle maggiori opzioni di finanziamento della crescita oltre all’IPO, derivanti dalla quotazione delle società in fasi successive e in presenza di dimensioni maggiori rispetto al passato.3
Pertanto, alcuni allocatori scelgono di ricalibrare l’accesso alla crescita e fanno maggiore ricorso agli hedge fund per esporsi ai mercati privati. Gli investitori crossover intendono applicare le loro conoscenze sui mercati pubblici alle opportunità del settore privato, per individuare le prospettive di crescita superiori in entrambe le aree. Tali strutture ibride potrebbero ridurre alcune criticità legate alla governance. Il profilo di liquidità dei veicoli aperti consente un ribilanciamento più frequente rispetto ai fondi chiusi. La struttura evergreen potrebbe inoltre ridurre i requisiti di diligence delle raccolte di capitale e permettere agli investitori di esporsi completamente dal lancio, minimizzando quindi l’effetto negativo della curva a J4 in portafoglio.
Per maggiori informazioni sulle strategie direzionali long/short e su altri strumenti alternativi, potete leggere il mio paper “Mission critical: The vital role of alternatives in pursuing investment success.”
1Fonte: Goldman Sachs, 2021
2Fonte: HFRI, in base all’Equity Hedge Index, gennaio 2021. I risultati passati non sono necessariamente indicativi dei risultati futuri. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investirvi direttamente.
3Fonte: PitchBook, gennaio 2021.
4Nel private equity, la curva a J è un fenomeno per il quale a un periodo di rendimenti deludenti segue un periodo di rialzo dei rendimenti quando gli investimenti maturano.
Si rimanda alla pagina sui rischi dell’investimento per maggiori informazioni su ciascuno dei seguenti rischi:
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